Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

 

Nel parlamento di Berlino, una foto di Pepi di qualche anno fa,  inserita nella galleria.  

di LELIO CUSIMANO

Siamo tutti Berlinesi…E’ la celebre frase pronunciata da John Kennedy per testimoniare la vicinanza degli USA alla città tedesca. Berlino è stata spaccata in due per 28 anni; ma da oggi sono 28 anni e un giorno che il muro è caduto. Per recuperare le distanze è stato fatto molto, ma neanche la grande Germania è riuscita a risolvere completamente i problemi del suo “mezzogiorno”, ovvero quella che una volta era la Germania dell’Est.

I ritardi sono, infatti, in tutti i campi, persino nel calcio; una sola squadra dell’Est, il Lipsia, è nella serie A tedesca. I matrimoni tra abitanti dell’Est con quelli dell’Ovest sono appena uno su dieci. Circa la metà dei tedeschi orientali pensa che ci siano profonde differenze di mentalità con i connazionali dell’Ovest; pensiero ricambiato dal 53% dei tedeschi occidentali. Dalla caduta del muro, quasi due milioni di tedeschi orientali si sono trasferiti nella parte occidentale del Paese, ma quasi nessuno ha fatto il percorso inverso. Lo ricorda il Corriere della Sera.

Tuttavia, le differenze con l’Italia persistono. Il tasso di disoccupazione nella ex Germania orientale è all’8%; il che equivale a dire tre punti in più della Germania occidentale,  ma 13 punti in meno del nostro Mezzogiorno. Forse bisogna dire: Siamo tutti berlinesi..

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