di LELIO CUSIMANO
A pagina 35 del Corriere della Sera di oggi trova spazio (poco in verità!) una notizia che invece dovrebbe richiamare l’attenzione pubblica, specie considerando che a pagina 10 trova spazio (molto in verità!) lo scontro Berlusconi-Salvini sul tema (affascinante) degli “impresentabili” e mentre la pagina 13 dello stesso giornale apre con il titolo ”L’incognita siciliana pesa sui rapporti governo-PD”; il riferimento, manco a dirlo, è all’esito delle elezioni regionali, con le quali la Sicilia si prepara a interpretare il consueto ruolo di “laboratorio”.
Ma torniamo a pagina 35; la notizia è reale e importante. Senza che se ne accorgesse alcuno, in soli tre anni tra il 2014 e il 2016, alcune imprese italiane hanno investito nel Nord Africa circa 3,7 miliardi di euro; tutti nelle energie pulite (sole e vento per generare elettricità). Se n’è parlato a Milano, in casa Assolombarda; queste cose in Sicilia, si sa, portano pochi voti.
Ma insieme alla notizia dell’investimento, ecco il piatto forte: Bruxellles ha dato il via libera (con i relativi finanziamenti) alla posa di un cavo elettrico sottomarino, tra la Tunisia e la Sicilia, per portare in Italia l’energia pulita prodotta in Africa. E’ un’ottima occasione per dare energia alle imprese siciliane, per richiamarne altre dall’esterno e magari per ridurre il numero delle tante centrali che producono elettricità in Sicilia, lasciando nel territorio pochi soldi, poco lavoro e tanto inquinamento.
Sempre nello stesso numero del Corriere della Sera si da notizia, però, di due libri di recentissima pubblicazione: una storia d’amore e crudeltà nei labirinti di Palermo e un omaggio alla città di Menfi e alla sua tradizione enogastronomica.
Che laboratorio, però, questa Sicilia!