Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

uno dei dipinti in mostra. Un click QUI per vedere le altre immagini esposte

 rosa maria ponte 

Maria Rosa Ponte espone 50 dipinti ad olio al Centro d’Arte Raffaello, diretto da Sabrina Di Gesaro che si trova  a Palermo, al 9/E  di via  Notabartolo. Pubblichiamo una nota critica sulla pittrice scritta  dal giornalista Ciro Spataro. 

di CIRO SPATARO

La caratura del Centro d’Arte Raffaello non si smentisce: ancora una volta ha organizzato una mostra personale di alto livello della pittrice Rosa Maria Ponte che, nel corso di questi anni, è balzata all’attenzione della critica per la sua autentica vocazione creativa unita ad una notevole sensibilità artistica.L’artista sin dagli anni ’70 svela gli elementi distintivi …

del suo spirito raffinato, dapprima con l’acquerello ed il pastello per poi affermarsi definitivamente con la pittura ad olio, vivendo oggi la stagione della sua maturità. Quelle esposte sono circa 50 tele in cui emerge l’impegno di una donna coerente, spesso attenta a ciò che più la incuriosisce e l’avvince. In tal senso, la mostra ci dà l’opportunità di fruire del messaggio valoriale di Rosa Maria Ponte, una pittrice che si avvale di una maestria tecnica nel dosare i colori ad olio, facendo palpitare in modo deciso la luminosità delle sue opere.

Devo registrare l’importanza della luce come scaturigine della sua arte e ciò lo si nota sia quando ci accostiamo ai paesaggi che nella realizzazione delle opere figurative. La pittura di Rosa Maria Ponte rivela il suo amore nei confronti della natura e degli esseri umani da cui l’arte ricava la sua base espressiva. Ecco allora che, nella sua materia cromatica, quasi come imprinting, si denotano dei segni che diventano il mezzo ideale ed il tratto distintivo per cominciare il suo io che vive costantemente una reverie, un’immaginazione ad occhi aperti in cui abbiamo la consapevolezza di elementi favolistici, onirici, con equilibrio composito di realtà e fantasia. Quello che più mi affascina della pittrice è il fatto che la stessa, nell’opera quotidiana della pittura, sovente si affeziona alle sue tele. Ma i quadri una volta valorizzati, come frammenti luminosi di un sogno, ci appartengono. 

Diceva il poeta libanese Khail Gibran, nell’opera “Il Profeta”: I vostri figli non sono figli vostri, nascono per mezzo di voi, ma non vi appartengono”. Sotto tale aspetto i quadri di Rosa Maria Ponte diventano le frecce scoccate dall’arco, che diventano patrimonio di fruitori. Osservando le sue tele sono rimasto colpito dai colori mediterranei ed alcune opere lasciano un’orma indimenticabile: basti pensare alla vivezza dei pesci attorno al barcone affondato nel dipinto “Dopo la tempesta” o all’opera “Atelier” in cui ti lasciano, quasi attonito, il busto di donna con il manichino o alle “Maschere”, o al “Burattino Birmano”. E poi come non citare la bellezza caratteristica delle sue nature morte, al vassoio di rame su un merletto con le mele cotogne della campagna di Prizzi, o ai girasoli dagli accesi colori che parlano e ti comunicano non solo la valenza suggestiva della natura, ma anche una sensazione di delicata sospensione. Nella sua pittura inoltre parte preponderante hanno le figure di donna, sia nella ritrattistica che nel nudo femminile esaltando, nel repertorio cromatico, la bellezza unita alla sensualità del corpo. Così come nei ritratti è interessante cogliere, con l’inconfondibilità del suo stile, quel segreto spirituale che ne determina i tratti cromatici.

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