Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di BARTOLOMEO ROMANO

Caro Giovanni, ho seguito i temi che, prevalentemente, hanno animato il tuo interessante blog nelle ultime settimane: giustizia, economia, sviluppo. Tre temi inscindibilmente legati a doppio filo. Tuttavia, mi sembra che il primo profilo, in Sicilia, abbia avuto una attenzione ed una cura particolare, soprattutto per la presenza della criminalità  di stampo mafioso, e non solo. Siamo certamente più maturi ed attrezzati, anche culturalmente, come emerge da tutti i contributi pubblicati sul blog. Invece, nonostante i meritevoli sforzi illustrati dal Vicepresidente della Regione Armao, temo che economia e sviluppo languano.

lo slogan del movimento delle valigie per il lavoro e contro l’emigrazione fondato da Don Antonio Garau, parroco di Borgo Nuovo

Nel campo della giustizia, che certo ha ancora pecche e difetti notevolissimi, la reazione è stata certamente dovuta, in Sicilia, dalle stragi mafiose. Come ti ho detto nella mia intervista, i morti (che ovviamente non ci sarebbero dovuti mai essere) non lo sono stati invano. Nel campo dell’economia e dello sviluppo, due fenomeni avrebbero dovuto dare un scossa che, invece,  non mi sembra abbia prodotto effetti. Mi riferisco, innanzitutto, alla gravissima crisi economica degli ultimi anni. Il secondo fenomeno, conseguente al primo, ma per me ancora più doloroso e grave, è la fuga (forzata) di moltissimi nostri giovani dalla nostra Terra. Occorre, tutti, fare la propria parte, come contro la violenza mafiosa si è fatto. Perché la Sicilia ha bisogno di giustizia, ma ha sete di sviluppo e di lavoro. E se mancano quelli, anche la giustizia vacilla.