Sono un giornalista che scrive, parla e fotografa. Una passione: la bici da corsa. Un sogno: riuscire a far capire anche quello che non capisco.

di LELIO CUSIMANO
 
Caro Giovanni,
Rileggo, due anni dopo, il nostro scambio di battute sulla situazione siciliana ( qui ) e arrivo a una dolorosa evidenza: non solo il divario con il resto del Paese non si è ridotto ma si è invece ampliato, con l’ulteriore aggravante che ci allontaniamo persino dal Mezzogiorno. In sostanza, se fino  qualche anno fa

parlavamo di Nord e Sud, oggi dobbiamo amaramente prendere atto che non basta più e che dobbiamo invece constatare che ci sono, per così dire, un Nord, un Sud e una Sicilia; sono infatti sempre più numerosi i parametri che ci vedono galleggiare in fondo alla classifica delle stesse regioni meridionali. Arranchiamo sul piano degli occupati, dei giovani e delle donne senza lavoro, dei NEET che non studiano non lavorano e non fanno formazione, sul piano del reddito prodotto …. ma non finisce qui. La vita media di un siciliano è più breve di quella di un concittadino del Nord, abbiamo la più alta mortalità infantile nel primo anno di vita, registriamo il più alto numero di abbandoni scolastici prematuri, il numero più basso di laureati … e potremmo continuare a lungo.

Eppure , nonostante tutto, questo non è ancora il peggio; una terribile “grandinata” si annuncia all’orizzonte: è la promessa (minaccia?) dell’attribuzione al Nord dell’autonomia. Se ne parla poco e gli stessi Meridionali, che di questo provvedimento sono le vittime designate, hanno nei confronti del problema un atteggiamento che oscilla  tra il disinteressato e il disinformato. In una battuta, autonomia alle regioni del Nord significa dare alla parte più ricca del Paese la gestione autonoma e diretta in materie fondamentali come la sanità, l’istruzione, l’energia, porti, aeroporti …  fino a un totale di 23 materie. Con la gestione diretta si darebbero al Nord anche  le relative risorse finanziarie, sicchè il Sud arretrato e inefficiente si troverebbe, con minori risorse finanziarie,  a inseguire il  Nord ricco ed  efficiente. Se già oggi esistono livelli diversi nella sanità e nell’istruzione tra una regione e l’altra, che succederà domani?
 
 

Comments

  1. Dottor Cusimano, il sud è vittima di sé stesso. Fosse che l’autonomia del Nord invece lo possa scuotere? perché la Sicilia l’autonomia ce l’ha già e l’ha usata per inghiottire 392 miliardi di denaro pubblico (quindi del sud del centro e del nord) che hanno creato distanza, inefficienza e vittimismo.

    Giulia Garbi
    Milano

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