(Roberto Lagalla )
di GIOVANNI PEPI
Difficile e amaro, in Sicilia, il discorso sui giovani. Molti non lavorano e non studiano. Troppi studiano, si laureano e vanno via. Esportiamo ingegneri, importiamo badanti. La formazione professionale fa acqua. C’è un sistema costoso, inutile e corrotto. Arriva al suo vertice adesso un uomo nuovo, già rettore, già assessore ( alla Sanità ) che di formazione si intende eccome. Si cambia ?
“E’ vero, si emigra dalla Sicilia. E’ fenomeno che deprime la crescita, tanto più ad che ad esso si aggiunge la carenza di investimenti. Dobbiamo superare questo trend…
Come ?
Invertendo il rapporto tra alta formazione, ricerca e innovazione. Poi è assolutamente indispensabile qualificare l’offerta della formazione professionale.
Siamo al punto principale. formare nuovi mestieri. Ma con chi e come ?
Ci confronteremo con le imprese, con i datori di lavoro, con i sindacati. Dobbiamo collegare la formazione allo sviluppo possibile dell’economia. Non può e non deve essere un mondo a parte. Ecco il punto.
Questo dipende anche dalle politiche concrete del governo..
“Certo. i vari assessorati devono collegarsi tra loro. Per superare separatezze non solo inutili ma anche dannose
Lei parla del come, c’è pure la questione del dove..
“In che senso ?”
Gli enti , professore, gli enti. Sono estranei alla produzione reale, lontani dalle imprese e dalla scuola. Ci si servirà di essi, o userà il bisturi ?
“Si dovrà regolarne l’attività. Questo è certo. Poi non basta guardare ai mestieri e alla qualità professionale solo con l’azione degli enti…
E con chi altri ?
Penso ad un processo continuo, dalla scuola materna all’Università, passando pure dalla formazione professionale per costruire nuove competenze, recuperando anche gli antichi mestieri.
Quindi integrazione degli enti di formazione in un nuovo sistema. Collegamenti con scuola e imprese. Niente bisturi ?
“Dico da medico che Il bisturi è uno strumento chirurgicamente indispensabile, ma se usato senza prudenza può cagionare danni incalcolabili…”
Solo che l’andazzo degli enti è pessimo. Troppo lontani dalla produzione reale, troppo vicini ai tribunali penali..
“Lo so. E non staremo fermi. Sarà necessario rivedere i criteri di accreditamento, vigilare su contenuti e qualità della formazione erogata, controllare spese e bilanci, evitando conosciuti eccessi e abusi.”
Più’ controlli e vigilanza, dunque. Impegno ottimo. E potremo rivederne delle belle. Buon lavoro, Professore
Comments